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Il matrimonio fa bene, ma le nozze calano

Condizioni di salute peggiori per madri single e vedovi. E i figli delle coppie sposate vanno meglio a scuola

Il matrimonio tradizionale fa bene alla salute, e i bambini che nascono in una coppia regolarmente sposata hanno maggiori probabilità di andare meglio a scuola rispetto ai loro compagni figli di genitori conviventi: sono alcuni dei risultati di un ampio studio sulla famiglia condotto dall'Ufficio Statistico Nazionale della Gran Bretagna, un Paese in cui le coppie non sposate sono cresciute del 65% negli ultimi dieci anni .

matrimonio felice in Campania sposi comNonostante ciò, secondo lo studio, nel giro di una generazione, le famiglie conviventi e quelle formate da un singolo genitore potrebbero sorpassare quelle composte da una coppia sposata.
Oggi i nuclei familiari tradizionali sono oltre 12 milioni mentre quelli di «nuovo tipo» sono poco meno di cinque milioni, ma si prevede che crescano del 250% entro il 2031.

STANNO PEGGIO MADRI SINGLE E VEDOVI - Dalla ricerca emerge che le madri single e i vedovi hanno le peggiori condizioni di salute, con un'alta probabilità di essere afflitti da malattie croniche acute. Anche tra i bambini, la salute sembra essere migliore per i figli di una coppia tradizionale, con i rischi più elevati per quelli che crescono soltanto con la madre.
Gli uomini sposati hanno anche un tasso di mortalità significativamente più basso dei loro coetanei conviventi.

RENDIMENTO SCOLASTICO - Il matrimonio sembra avere un impatto anche sui risultati a scuola dei figli: quelli nati in una famiglia tradizionale hanno circa il 10% di probabilità in più di completare gli studi universitari rispetto ai loro coetanei figli di conviventi. Inoltre, suggerisce ancora lo studio, le coppie sposate tendono ad assistere di più i propri genitori anziani o disabili. La crescita delle convivenze fa pensare che nel futuro saranno molti di più gli anziani soli, alla cui assistenza dovrà provvedere lo Stato. Uno degli autori dello studio, Mike Murphy della London School of Economics, ha detto che, con la diminuzione dei pregiudizi legati al divorzio e alle convivenze, si sarebbe aspettato un minore impatto positivo del matrimonio: «Alcuni benefici del matrimonio possono essere spiegati dalla condizione economica, perchè i gruppi più agiati tendono a sposarsi di più. Ma tutti i dati indicano che c'è qualcosa di positivo nel matrimonio in sè». Tuttavia, come fa notare un'altra delle autrici, Kathleen Kiernan della York University, «chi convive ha maggiore probabilità di trovarsi sin dall'inizio in una condizione sociale svantaggiata, e quindi lo studio potrebbe semplicemente descrivere le caratteristiche di chi sceglie di non sposarsi». Lo studio viene pubblicato all'indomani della proposta da parte del leader dei Tory David Cameron - che potrebbe sfidare fra poche settimane il primo ministro Gordon Brown in elezioni anticipate - di una serie di esenzioni fiscali per le coppie con figli; al momento, sono solo i genitori single a goderne.

05 ottobre 2007


Fonte: corriere.it  
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